Nel centro storico di Genova, ancora oggi sono sopravvissute alcune botteghe che producono questi stampi, a Varese Ligure invece, patria dei Croxetti, c’è ancora un intagliatore del famoso stampino.
Per gli stampi, sin dal medioevo, si utilizzano legni pregiatissimi come l’acero, il faggio o anche il melo e il pero. Infatti è necessario che il legno sia privo di tannino o resine che potrebbero danneggiare il sapore della pasta.
Ma da dove deriva la tradizionale preparazione dei croxetti?
Si pensa che il termine croxetti derivi dal latino crux, crucis. Questa convinzione deriva dal fatto che era abitudine per i monaci distinguere la pasta servita nelle feste, attraverso lo stampo di una croce. Quest’usanza è stata poi privata dell’aspetto sacro e si è allargata alle famiglie nobiliari che marchiavano con il proprio stemma i medaglioni di pasta. I più poveri invece, utilizzavano lo stesso tipo di pasta senza l’utilizzo delle incisioni, non potendosi permettere la stampa.