Il sentiero dei Condannati: il purgatorio della Palmaria

Escursione alla scoperta dell'isola più grande della Liguria

by chiara@rescomunicazione.it
Se pensate che l’isola Palmaria, nell’arcipelago spezzino, sia solo una meta perfetta per i bagnanti grazie alla limpidezza delle sue acque, vi sbagliate di grosso. Quest’isola infatti ancora immersa nella natura selvaggia è un paradiso per gli amanti del trekking. Tra i vari percorsi che attraversano l’isola, Il sentiero n. 510 compie il giro completo, con una percorrenza di circa 3 ore e con un dislivello di 290 metri.

Il sentiero dei condannati

Partendo dalla baia di fronte a Portovenere, si incontra il Forte “Umberto I”, per poi salire sino alla batteria situata sopra la Cala dello Schenello; da lì si stacca il sentiero n. 511, chiamato “Sentiero dei condannati”. La strada che nasconde nel nome e nelle pietre una storia particolare e suggestiva.

Il nome di questa scalinata, giunge da un tempo lontano in cui centinaia di ergastolani che venivano portati in isolamento sull’isola, trasportavano incessantemente i materiali per la costruzione del forte Cavour lungo questo sentiero. La Palmaria è un paradiso, eppure per alcuni è stata una condanna logorante, percorrendo questo percorso potrete vivere la punizione dei carcerati, che su questo promontorio hanno percorso la strada d’espiazione del Purgatorio.

Lungo questo sentiero, si raggiunge in circa 40 minuti la fortezza Cavour, posto sulla sommità dell’isola, da dove potrete ammirar spettacolari panorami sul borgo di Portovenere e sulla chiesa di San Pietro.

Il Forte Cavour

Fin dai tempi del dominio Napoleonico l’isola Palmaria rivestì un importante ruolo strategico a difesa del golfo spezzino.

Infatti la fortezza fu progettata durante il periodo napoleonico della Repubblica Ligure, ma costruita durante il regno di Sardegna. L’edificio aveva il compito di colpire i ponti delle navi nemiche. Tuttora è ricoperto da uno spesso strato di calcestruzzo (“copertura a prova di bomba”). Il forte poteva ospitare fino a 350 uomini.

Proseguendo sul sentiero 510 si raggiunge la Cala della Fornace da dove si può ammirare la Torre Scola, piccolo forte militare eretto nel 1606 dai Genovesi su scogliere isolate davanti a Punta Scola.

Da qui la salita si addolcisce, conducendo ad una piana da dove potrete godervi uno splendido panorama sul Golfo, le alpi Apuane e sul Tino.

Imboccando una ripida discesa nel bosco, sulla cala del Pozzale, si raggiunge la parte più selvaggia dell’isola, con le falesie a picco sul mare e le antiche cave d’estrazione di marmo Portoro che veniva calato a mare con ardite opere ingegneristiche.

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